La demenza vascolare è verosimilmente una patologia irreversibile.

Tuttavia, poiché il ruolo dei fattori di rischio nell’infarto cerebrale nell’insorgenza di demenza vascolare è abbastanza chiaro, la prevenzione sembra per questa patologia particolarmente importante. Infatti, mentre non può essere posto in atto alcun trattamento per la demenza quando lo stroke è già avvenuto, si possono prendere alcune precauzioni per prevenire futuri incidenti vascolari.

Ricapitolando possiamo dire che i maggiori fattori di rischio di ictus, e di conseguenza di demenza vascolare, sono:

  • Età

  • Familiarità

  • Storia di pregressi TIA

  • Anomalie del ritmo cardiaco

  • Ipertensione

  • Diabete mellito

  • Alti livelli di colesterolo

  • Fumo di sigaretta

  • Esagerato utilizzo di alcool

Alcuni di questi fattori di rischio, come l’età e la familiarità, sono evidentemente non controllabili, altri invece sono, almeno in parte, controllabili.

Ipertensione

L’ipertensione arteriosa è il fattore di rischio maggiormente correlato allo stroke, ma anche uno dei più controllabili. Il suo trattamento riduce notevolmente il rischio di ictus. Gli elementi di base per prevenire l’ipertensione sono un basso consumo di sale nella dieta, la riduzione del peso corporeo, lo svolgimento di una moderata ma costante attività fisica. In alcuni casi il medico può somministrare al paziente farmaci per il controllo della pressione arteriosa. In ogni caso la pressione arteriosa va tenuta costantemente sotto controllo.

Diabete mellito

Il diabete mellito di tipo 2, quello non insulino-dipendente che è la forma di gran lunga più frequente (95% dei casi), colpisce prevalentemente le persone di mezza età, la maggior parte delle quali è in sovrappeso può essere prevenuto appunto riducendo il peso corporeo. Il rischio di diabete non è legato solo alla quantità di calorie introdotte, ma anche alla composizione della dieta. In particolare vanno fatte le seguenti poche raccomandazioni:

  • limitare il consumo di alimenti ad alta densità energetica come i dolci, le bevande zuccherate e i grassi;

  • aumentare il consumo di cibi non raffinati ricchi di fibre vegetali come i legumi, la frutta e gli ortaggi;

  • preferire, tra gli alimenti ricchi di amido, quelli a così detto “basso indice glicemico” quali la pasta e il riso parboiled;

  • svolgere attività fisica, anche solo camminare tutti i giorni a passo spedito per almeno mezz’ora.

Ipercolesterolemia

Una dieta che aiuti a mantenere livelli di colesterolo relativamente bassi può essere un modo per limitare il rischio di stroke. Per ridurre il livello di colesterolo può essere utile:

  • limitare l'assunzione di uova a un massimo di due la settimana, in quanto un tuorlo è molto ricco di colesterolo

  • utilizzare olio di oliva e olii vegetali per il condimento dei cibi, evitando burro, margarina, lardo e strutto

  • diminuire il consumo settimanale di carne e aumentare quello di pesce, soprattutto di pesce azzurro, evitando possibilmente i crostacei

  • per la cottura e la frittura è preferibile utilizzare l'olio di oliva o, in alternativa, l'olio di semi di arachide; gli altri oli vegetali (di girasole, di soia, di mais, di sesamo) devono essere usati preferibilmente a crudo

  • aumentare il consumo di legumi (ceci, fagioli, lenticchie e fave), di verdure e ortaggi e di frutta fresca

  • aumentare il consumo di pane e pasta, preferibilmente integrali

  • abolire o ridurre drasticamente il consumo di dolci, biscotti, creme, panna, gelati, torte, merendine, patatine fritte, cacao e cioccolato

  • evitare gli insaccati, limitandosi al consumo occasionale di prosciutto crudo o cotto magri (eliminare la parte grassa)

  • abolire le frattaglie (cervello, fegato, cuore e rene di bovino, trippa)

  • ridurre drasticamente il consumo di formaggi, a eccezione della ricotta di vacca e di pecora e dei formaggi "light"; assumere latte parzialmente o totalmente scremato e yogurt magri

  • non consumare più di 3 tazzine di caffè al giorno, evitando quello decaffeinato, che ha un effetto ipercolesterolemizzante

  • frazionare i pasti, preferibilmente in 6 piccoli pasti (prima colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda, cena e spuntino serale) perché tale distribuzione dei pasti determina una riduzione dei livelli di colesterolo.

Fumo di sigaretta

Il livello di rischio dipende sostanzialmente dal numero giornaliero di sigarette fumate. I soggetti che smettono di fumare riducono il loro rischio di andare incontro ad incidenti cerebrovascolari del 50%. Tuttavia, anche la semplice diminuzione del numero di sigarette fumato può ridurre il rischio di stroke.

Consumo eccessivo di alcool

L’associazione tra consumo di alcool e stroke non è ancora ben chiara. Tuttavia in alcuni studi si è riscontrato un rischio di ictus emorragico superiore nei forti bevitori rispetto ai non bevitori. Alcuni studi affermano che un moderato consumo di alcool (non superiore ai 2 bicchieri di vino al giorno) è correlato ad una diminuzione del rischio di ictus ischemico, mentre un consumo eccessivo è correlato all’aumento del rischio.

Attività fisica

La pratica costante di attività fisica è inversamente correlata al rischio di ictus. Questa correlazione sembra mediata dal mantenimento del peso corporeo, dall’abbassamento della pressione arteriosa e del livello di colesterolo nel sangue. In sostanza, l’attività fisica non in influisce direttamente sul rischio di ictus, ma indirettamente attraverso la prevenzione degli altri fattori di rischio.

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