In ambito scientifico, per poter inferire dei rapporti di causa - effetto è necessario fare degli esperimenti controllati. Si prende un campione di partecipanti, che vengono assegnati casualmente ad una condizione sperimentale ed una di controllo. I partecipanti del gruppo sperimentale vengono sottoposti ad un trattamento, al gruppo di controllo viene somministrato un placebo.
Spesso, però, questa procedura non è possibile. A volte per motivi pratici, altre volte per ragioni etiche. Si cerca, allora, di sfruttare alcuni esperimenti fortuiti, con le cautele metodologiche del caso.
Una brillante ricerca, che sfrutta uno di questi esperimenti casuali, è riportata in un post di medical news today. Negli Stati Uniti, attualmente, è in vigore ovunque il divieto di consumare alcol sotto i 21 anni. Ma in passato, vi erano differenze fra i vari stati: in alcuni il divieto era a 21, in alcuni a 18. Richard A. Grucza, un epidemologo della Washington University School of Medicine ha indagato l'esistenza di correlazione fra la differente legislazione ed alcuni indicatori epidemiologici.
Il gruppo di ricercatori ha dunque confrontato alcuni indicatori, misurando le differenze (al netto di altri aspetti) degli stati in cui il limite era a 18 anni e quelli in cui il limite era 21. Una prima differenza emersa è che vi è una maggior incidenza di abuso di alcol e droga negli stati più permissivi, anche fra gli adulti. Inoltre, si registravano un maggior numero di incidenti automobilistici sotto l'effetto dell'alcol, un più alto tasso di suicidi ed omicidi.
Secondo Grucza, i giovani vissuti negli stati in cui il divieto era abbassato, erano soggetti ad un maggior rischio di suicidio ed omicidio anche da adulti. L'effetto era più pronunciato nella popolazione femminile.
Questo esperimento naturale, dunque, sembra confermare quegli studi, condotti prevalentemente su soggetti animali, secondo cui il cervello degli individui più giovani è più vulnerabile agli effetti negativi - anche a lungo termine - di alcol e droga.