Webinar: l'Autostima

Mercoledì 17 luglio, ore 18:00

L'autostima è il modo in cui noi ci percepiamo come persone, come valutiamo i nostri talenti, i nostri punti di forza e le nostre debolezze.
Le persone con una buona autostima tendono ad apprezzare sé stessi e ad avere una ragionevole fiducia nelle proprie capacità. Le persone con una autostima bassa, al contrario, si focalizzano sui propri difetti, hanno una visione di sé negativa e tendono ad avere poca fiducia in loro stessi.
Il nostro livello di autostima ha un impatto sulla nostra vita, sulle nostre emozioni, sulle nostre scelte e sulle relazioni.
Nel webinar indagheremo cos'è l'autostima, che succede se è troppo bassa, quali sono i meccanismi che la definiscono e com'è possibile migliorarla.
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Il disturbo post traumatico da stress (Post-traumatic stress disorder, PTSD) viene classificato fra i disturbi d'ansia, e si sviluppa a seguito di un evento traumatico. L'evento traumatico può consistere in una aggessione, uno o più episodi di abuso, violenza, o eventi traumatici naturali, quali terremoti, alluvioni; gravi incidenti, oppure lutti.

Il disturbo post traumatico da stress è la patologia più comune fra i militari che hanno operato in zone di guerra.

I meccanismi che innescano il disturbo non sono chiari. Come in altre patologie psichiche, è probabile che vi siano molti fattori alla base dello sviluppo del disturbo: genetici, fisici, psicologici e sociali. Non è dunque ben chiaro perché, a seguito della stessa esperienza traumatica, alcuni individui sviluppino il disturbo, ed altri no. La presenza di traumi pregressi sembra aumentare il rischio di sviluppare la sindrome.

Sintomi

I sintomi più comuni del disturbo post traumatico possono essere raggruppati in tre categorie:

  1. Aumento del livello di attivazione (arousal): difficoltà di concentrazione, ipervigilanza, irritabilità, disturbi del sonno, reazioni sproporzionate a stimoli inaspettati.
  2. Pensieri, ricordi, immagini ed emozioni intrusive: la persona ha la tendenza a rivivere ripetutamente, quotidianamente l'evento o gli eventi traumatici: ricordi, pensieri intrusivi, flashback, incubi notturni.
  3. Strategie di evitamento o di isolamento: vengono evitate persone, contesti o luoghi che ricordano il trauma; vengono "rimossi" alcuni ricordi dell'evento traumatico; perdita di interesse, ridotta emotività, sintomi depressivi, distacco dalla realtà circostante.

Trattamento farmacologico

Come accennato, il PTSD è una patologia comune fra i veterani che hanno combattuto in zone di guerra. Negli Stati Uniti, il Department of Veterans Affairs è il dipartimento che si occupa dei veterani di guerra. Secondo il dipartimento, il PTSD è il disturbo psichiatrico più comune fra i reduci. In considerazione dei sintomi depressivi, i veterani affetti dal disturbo vengono generalmente trattati con famaci antidepressivi (SSRI) o, se questi non hanno effetto, con farmaci antipsicotici di seconda generazione, quale il risperidone. Una recente ricerca, però, dimostra che il trattamento farmacologico è inefficace; i ricercatori hanno condotto un esperimento con due gruppi: al gruppo sperimentale è stato somministrato il risperidone, al gruppo di controllo un placebo.

Dopo sei mesi, non sono state rilevate differenze significative nello stato psicologico dei due gruppi di pazienti, su nessuna delle dimensioni misurate (depressione, ansia, qualità della vita).

Meditazione trascendentale

Un altro studio, condotto anche questo su reduci con diagnosi di PTSD, ha dato risutati diversi.

In questo caso si tratta soltanto di uno studio pilota, con un numero molto ridotto di partecipanti (5) e senza gruppo di controllo.

Ai 5 veterani è stata insegnata la tecnica di meditazione trascendentale, ed è stato proposto loro di praticare questa forma di meditazione per 12 settimane. I risultati sono stati molto incoraggianti: tutti e 5 i pazienti sono migliorati significativamente dopo le 12 settimane, sia nella scala che misura il livello generale del disturbo, che in alcune sotto-scale, quali la severità del quadro clinico, e il livello di qualità della vita. Sebbene i risultati siano soltanto preliminari, sono in linea con dei lavori pubblicati in passato, con veterani della guerra nel Vietnam. Anche in quel caso, l'utilizzo di tecniche di meditazione migliorava notevolmente lo stato psicologico di persone a cui era stato diagnosticato il disturbo post traumatico.

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