Webinar: l'Autostima

Mercoledì 17 luglio, ore 18:00

L'autostima è il modo in cui noi ci percepiamo come persone, come valutiamo i nostri talenti, i nostri punti di forza e le nostre debolezze.
Le persone con una buona autostima tendono ad apprezzare sé stessi e ad avere una ragionevole fiducia nelle proprie capacità. Le persone con una autostima bassa, al contrario, si focalizzano sui propri difetti, hanno una visione di sé negativa e tendono ad avere poca fiducia in loro stessi.
Il nostro livello di autostima ha un impatto sulla nostra vita, sulle nostre emozioni, sulle nostre scelte e sulle relazioni.
Nel webinar indagheremo cos'è l'autostima, che succede se è troppo bassa, quali sono i meccanismi che la definiscono e com'è possibile migliorarla.
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Essere poveri, lo sappiamo, non è bello. Forse, però, ancor meno bello è essere i più poveri del nostro gruppo sociale. Questa è, in sintesi, la conclusione di un articolo pubblicato dal National Bureau of Economic Research: Last-place Aversion: Evidence and Redistributive Implications (scarica il pdf).

L'articolo si propone di risolvere un apparente paradosso. Nei paesi europei, il fisco ha una funzione redistributiva: togliere ai ricchi una parte del loro reddito, per darla ai poveri. Questo tipo di politica viene considerato accettabile e anzi auspicabile da alcuni, ma non da altri. Tendenzialmente, le persone ricche non amano molto questa politica, mentre le persone povere sì. E questo appare del tutto razionale.

Resistribuzione e coesione sociale

Un articolo dell'Economist ci spiega che però vi sono altri fattori che contribuiscono ad aumentare o a diminuire la propensione alla redistribuzione. La prima, è la coesione sociale. I paesi culturalmente o etnicamente più omogenei sono più propensi alla redistribuzione, in quanto le risorse rimangono, comunque, entro il gruppo culturale cui ci si riconosce. Nei paesi meno omogenei, la ridistribuzione del reddito beneficerebbe un gruppo culturale o etnico a scapito di un altro, e questo rende il gruppo dominante meno propenso a ridistribuire. Anche questa tendenza è piuttosto razionale, e molto darwiniana.

Vi è, però, un paradosso: molte persone povere, ma non poverissime, sono contrarie alla politica di redistribuzione. E questo, non appare essere molto razionale; è razionale che un ricco non voglia pagare più tasse, è razionale che un povero voglia ricevere maggiore assistenza dal welfare, non è razionale che un povero sia contrario a questa politica.

Kuziemko, Buell, Reich e Norton, gli autori dell'articolo citato, offrono una spiegazione convincente. Per le persone povere - ma non poverissime - è consolante sapere di non essere le più povere. Una politica di redistribuzione verrebbe ad avvantaggiare le persone più povere di loro, e la consolazione di non essere gli ultimi della classe verrebbe meno.

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