Percezione spaziale visiva
Considerati come un gruppo, i pazienti che si sono sottoposti al test di percezione della posizione dell'orientamento, mostrano un numero maggiore di errori rispetto al gruppo di controllo (t > 3.3, df = 27, P < 0.05). Tuttavia nel campo ipsilaterale alla lesione, i punteggi individuali per ogni paziente, eccetto il caso 3, cadono vicino alla gamma del gruppo di controllo in entrambi i test. Lo stesso non si verifica nel campo visivo controlaterale alla lesione, dove punteggi individuali oltrepassano la gamma del gruppo di controllo in 4 pazienti (casi 3, 6, 7, 10) (tabella 2).
Nella maggior parte dei casi, gli errori sono dello stesso tipo di quelli incontrati nel gruppo di controllo. Essi sono errori di prossimità, 2 stimoli vicini vengono confusi. In questo modo nel testi di posizione gli errori quasi mai oltrepassano i 10°. C'è una tendenza a sovrastimare l'eccentricità degli obiettivi vicini e di sottostimare quella degli obiettivi distanti. Un effetto di prossimità simile è stato osservato anche nel test di orientamento ma gli errori interessano quasi solamente gli stimoli obliqui. In questo modo la maggioranza degli errori viene vista per gli stimoli orientati a 30° e 150° dalla orizzontale che viene percepita più verticalmente, cioè a 60° 120° rispettivamente. Tuttavia, nel caso 3 con una lesione a destra, si verifica un altro tipo di errore che consiste nella risposta "specchio-invertita" agli stimoli obliqui (ad esempio 30° invece di 150°, 60° invece di 120° e viceversa). Ciò viene osservato sia nel campo visivo controlesionale che in quello ipsilesionale.
Tabella 2. Numero di errori nei test di percezione della posizione e dell'orientamento
LVF, RVF = campo visivo sinistro e destro. Ispi- e controlesionale si riferiscono ai campi visivi controlaterali e ipsilaterali alla visione.