Il volume delle strutture temporali inferiori e temporali mediali (includendo ippocampo, paraippocampo, amigdala) e ogni area bloccata furono determinate attraverso punti calcolando le aree corticali rilevanti di una parte delle fotografie con una griglia di 21* 31 punti (ogni punto equivale a 0.62 mm2 di una parte di area con tra ogni parte di tre mm) e applicando il principio di Cavalieri. Ripetute misure davano una variazione del 5%. Fu determinata la proporzione del volume cerebrale totale di ognuna di queste aree misurate. Per un confronto, le stesse procedure vennero applicate a due pazienti di controllo avendo il consenso per svolgere autopsie di routine e usati con lo scopo di fare ricerca con l'approvazione etica. Questi casi non riportavano né malattie neurologiche né neuropsicologiche ed erano messi a confronto per sesso, età, grandezza del cervello e cause della morte. Le differenze furono riportate quando il volume dei giri era superiore di una deviazione standard rispetto la media dei controlli(Fig. 4). La minor percentuale e la deviazione delle valutazioni di controllo sono dati nel test dalla riduzione significativa dei giri. I volumi di materia bianca e grigia erano calcolati separatamente in ogni giro. Il confronto dei giri associati al linguaggio rivelò la perdita di specifici giri parietali e temporali.
Nell'emisfero sinistro solo due giri associati al linguaggio erano atrofizzati. La materia grigia del giro inferiore temporale a il giro angolare erano ridotti rispetto i valori significativi. Inoltre, la materia bianca era colpita da una riduzione del 43-44% nell'area 37 e del 64-29% per l'area 39 (Fig. 1 e 4).
In contrasto con l'emisfero sinistro, i giri temporali superiori destri (27-18%) e i giri temporali inferiori destri (59-47%) mostravano una evidente atrofia della materia grigia (Fig. 1 e 4). L'emisfero frontale destro omologo all'area di Broca mostrava solo una significante atrofia della materia grigia(12-7%), nonostante questa fosse minore rispetto a quelle viste in altre aree. Diversamente nell'emisfero sinistro c'era un'atrofia della materia bianca rispetto al lobo temporale destro. Tale atrofia della materia bianca si verificò nell'area 37 (28- 2.8%), nell'area 39 (70-29%), nel giro temporale inferiore (79-29%), nel giro temporale mediale (61-30%), e nel giro temporale superiore(35-12%) (Fig. 1 e 4)
Fig. 2 Confronto dell'atrofia girale di E.M. con i dati di controllo riferiti all'età e al sesso. (A) La sezione macchiata di viola del giro temporale inferiore destro di un normale controllo neurologico. (B) L'appl'cazione di neuroni ubiquitin-positivi nel giro dell'ippocampo.Le macchie non rilevano altre cellule anormali o inclusioni. (C) La sezione macchiata di viola del giro temporale inferiore destro di E.M.
(D) Il riquadro in A mostra la disposizione normale della lamina corticale. (E) Il riquadro in C mostra il mantenimento della lamina corticale in E.M. Nonostante la significativa atrofia corticale, come si vede nella scala più grande confrontata con D, i neuroni piramidali sono ancora evidenti nagli strati 3 e 5. C'è un marcato aumento del numero della glia. (F) Gli altri giri analogamente colpiti includendo il giro angolare e l'area 37. La mancanza sia delle materia grigia che di quella nera è mostrata confrontando i dati di controllo riferiti all'età e il sesso.
Le aree non coinvolte includevano l'area di Broca, il giro sopramarginale destro e il giro sopramerginale sinistro, i giri superiori temporali sinistri e l'ippocampo (Fig.1Ce 4). Tali risultati dimostrarono una specifica perdita di corteccia solo in alcuni giri associati al linguaggio. Allo scopo di determinare se l'atrofia superiore a una deviazione standard dal valore medio determinava cambiamenti cellulari, furono utilizzate le misurazioni della densità cellulare nelle singole sezioni. Tre strati che comprendevano tutti gli strati corticali, furono selezionati non o solo leggermente affetti. L'area frazionata dei neuroni fu stabilita da un punteggiato attraverso una griglia di 100 punti (ogni punta equivale a 0.82% dell'area corticale campionata). La frazione dell'area della glia e il volume della degenerazione spongiforme era stabilito nello stesso modo. C'era una variazione minore del 5% nelle misure ripetute dei calcoli dell'area frazionata in ogni campo. C'era una riduzione sostanziale nell'area frazionata dei neuroni solo nel lato destro (37%) con nessun cambiamento di densità nel lato sinistro(fig. 3C). Questi dati indicano che le riduzioni del volume girale sono accompagnate da una sostanziale perdita cellulare. Insieme a questo c'era un drammatico aumento di glia nell'area frazionata nel lato destro(due volte superiore ai valori di controllo o rispetto al lato sinistro; Fig. 3C). La differenza più marcata era nell'area frazionata dello spazio spugnoso del lato destro dove lo strato 2 era quattro o cinque volte più grande in confronto ai valori di controllo o rispetto il lato sinistro(Fig. 3C). Questi cambiamenti non apparsi evidenti ad una analisi visiva.
Fig.4 Un confronto degli elementi neurofili nello strato corticale 1-2 ,nella cortex temporale inferiore di E.M. con i dati di riferimento riguardanti l'età e il sesso. (A) L'alto potere di una fotografia al microscopio di una sezione che si vede nella fig. 2D mostra gli strati corticali in un preparato di ematoxilina e eosina. (B) lo foto mostra come si vede nella fig. 2E una sezione di uno strato corticale superiore in un preparato di ematoxilina e oesina .I confronto con A la taglia di neuroni e di glia non erano significativamente differenti. Di nuovo in B è apparso un incremento della densità gliare. In più poteva chiaramente vedersi una degenerazione spungiforme nello strato corticale 2 in questo caso. (C) l'istogramma mostra la frazione dell'area dei neuroni, la glia e una degenerazione spungiforme in E.M. confrontando con i controlli. È evidente la crescita della glia e della degenerazione spongiforme. Mentre il mantenimento della densità neuronale è il riflesso della misura dell'area frazionata del lato sinistro di E.M., il lato destro più atrofizzato aveva una diminuzione della densità neuronale la quale non era così evidente da un'analisi visiva