Secondo Faglioni (in Denes e Pizzamiglio, 1996, pag.732) il paziente frontale presenta difficoltà a costruire, automatizzare ed usare spontaneamente una strategia operativa. Sono frequenti errori di perseverazione di azioni errate, di incapacità di utilizzare le informazioni provenienti dall'ambiente, soprattutto quelle che tendono a disconfermare le ipotesi formulate.
Difficoltà di esprimere giudizi, di avere una visione critica degli aspetti che lo circondano, e della propria patologia (anosognosia).
Difficoltà a pianificare, a programmare, a progettare, ad adottare piani prospettici. Il sintomo, nelle forme più gravi, risulta estremamente invalidante, in quanto il paziente può divenire incapace di organizzare la propria vita e la propria quotidianità.
Secondo Shallice (1982) la funzione basilare della corteccia prefrontale è quella di prevedere, pianificare, valutare le proprie azioni, ed inibire azioni, comportamenti e piani inadeguati. Quest'incapacità di scelta fra ciò che è plausibile, funzionale ed accettabile e ciò che non lo è costituisce il denominatore comune di molti sintomi:
- la disinibizione verbale, comportamentale e sessuale;
- la confabulazione, intesa come disinibizione a verbalizzare il proprio flusso di pensieri, anche quando questi sono irreali, falsi o inappropriati;
- incapacità a elaborare dei piani, ad adottare delle strategie;
- sindrome d'uso (nota anche come sindrome da dipendenza ambientale): pulsione ad usare gli oggetti che gli si presentano o imitazione compulsiva delle azioni dell'interlocutore;
- difficoltà a tenere in considerazione i feedback dell'ambiente, e particolarmente gli indizi a disconferma delle proprie ipotesi (perseverazione nell'errore).
Sindrome d'uso
La sindrome d'uso è la tendenza ad utilizzare oggetti o strumenti presenti nell'ambiente, anche nelle circostanze in cui tale comportamento è inopportuno od inadeguato. Shallice e colleghi (1989) distinguono fra sindrome d'uso indotta ed incidentale. La sindrome d'uso indotta ha luogo quando l'uso di un oggetto avviene a seguito ad una stimolazione, seppure indiretta, da parte di un interlocutore (nella diagnosi clinica, il neuropsicologo od il neurologo che sta valutando il paziente). Un comportamento patologico legato alla sindrome d'uso è il comportamento imitatorio: il paziente con sindrome frontale può esibire dei comportamenti di imitazione di gesti o azioni dell'interlocutore.
È interessante notare come questi comportamenti siano normali ed adattativi in età evolutiva, e costituiscano le modalità di apprendimento più importanti in età pre-verbale, per poi scomparire in età adulta.
Deficit nelle capacità organizzative e nella pianificazione
Le difficoltà nella pianificazione possono coinvolgere non solo il pensiero astratto, e dunque la pianificazioni di comportamenti complessi, di script sociali e di capacità professionali, ma anche la pianificazione di sequenze di movimenti.