Anna (un nome fittizio) era una donna di 43 anni, destrimane, quando nel Luglio del 1993 venne coinvolta in un incidente automobilistico che le provocò un trauma toracico e un trauma cranico. Era in stato di coma quando venne ammessa all'unità di terapia intensiva di un ospedale vicino. In quel momento vi erano complicazioni polmonari e venne operata per le fratture all'omero e al femore. La donna riprese progressivamente coscienza dopo 20 giorni e fu infine in grado di vivere una vita autonoma e di tornare al lavoro. Insegnava matematica all'università ed era sposata senza figli.
Quando l'abbiamo vista per la prima volta nel Giugno del 1994, l'esame neurologico rivelava solo una media compromissione motoria della mano sinistra. Tuttavia, la donna lamentava di avere difficoltà nella lettura e nel riconoscimento di volti familiari. Riportava che, sebbene possibile, la lettura era così lenta e logorante da costringerla a smettere, rendendo difficile la preparazione delle lezioni. L'identificazione di persone familiari era compromessa nella vita quotidiana, specialmente quando venivano incontrate al di fuori del contesto abituale. Inoltre falliva nel riconoscere persone incontrate per la prima volta dopo l'incidente (ad esempio non avrebbe mai riconosciuto nessuno di noi finchè non ci fossimo presentati).
La MRI, eseguita nel Giugno 1994, mostrava aree di ipodensità bilaterali, che erano più marcate nell'emisfero destro, dove una estesa lesione coinvolgeva le aree 18 e 19 sotto e sovracalcarine, il giro del cingolo posteriore (aree 23 e 31) e la parte mediale del lobo parietale superiore (aree 5 e 7). Una lesione a parte si estendeva sotto la sostanza bianca dell'area motoria e premotoria e della parte laterale e mediale del lobo parietale superiore. Nell'emisfero di sinistra la lesione coinvolgeva la parte laterale dell'area 19, rasentando l'area 37. la Figura 1 mostra il mappaggio delle lesioni sopra il set di sagome creato da Damasio e Damasio (1989).
Fig.1 - Sagome di sezioni orizzontali che mostrano l'estensione delle lesioni (area nera).
Esame neuropsicologico generale
Durante la fase di test, Anna era vigile, amichevole e collaborante. Era totalmente consapevole delle sue condizioni e ansiosa di capire la loro natura e la possibile evoluzione. Capiva prontamente le istruzioni dei test e ricordava i compiti svolti prcedentemente da sessione a sessione.
Come mostrato dalla Tabella 1, la paziente aveva prestazioni all'interno del range di normalità nei test di intelligenza, memoria, comprensione linguistica, prassie e abilità spaziali.
Anna | Cut-off | |
Matrici Progressive di Raven 1938 | 45/48 | |
Span Verbale (in avanti) | 6 | |
Memoria di prosa (1) | 21/52 | 15.76 |
Coppie associate (1) | 13/22.5 | 8.73 |
Span Spaziale (cubi di Corsi) | 5 | |
Apprendimento spaziale sovraspan (2) | 14 | |
Token Test (orale) (3) | 35/36 | 29 |
Token Test (scritto) | 29/36 | |
Aprassia degli arti (4) | 72/72 | 62 |
Aprassia costruttiva | 20/20 | 16 |
Test di orientamenti di linee | 29/30 | 18 |
Legenda: (1) De Renzi, Faglioni e Ruggerini (1977). (2) Il punteggio del test dell'apprendimento spaziale sovraspan (De Renzi, Fagioni e Previdi, 1977) corrisponde al numero di trials che rispondono al criterio. (3) De Renzi e Faglioni (1978). (4) De renzi, Motti e Nichelli (1980). (5) Bentos, Silvan, deS. Hamsher e altri. (1994).