I 22 casi aggiunti di PPA includono malattia di Pick (n=6) (6-10), malattia di Creutzfeldt-jacob (n=2) (11,12), acromasia neuronale focale (n=1) (13), degenerazione corticobasale (n=1) (14), "demenza disfasica ereditaria" (n=2) (15), e "non specifiche" (n=10) (10,16-20).
L'unico caso minore designato come non specifico poteva essere considerato una variante di Pick (10).
Quando li esaminammo tutti, diverse caratteristiche di queste relazioni erano interessanti.
La predominanza di uomini (n=20) comparata con le donne (n=6) è notevole, come lo è la più larga età (di inizio) negli uomini della malattia (57+-9 anni) comparato con le donne (63+-7 anni).
La durata della malattia per gli uomini(1-13 anni7+-3) era comparabile con quella delle donne (4-13 anni 9+-3).
Le caratteristiche cliniche, tipo di afasia o grossi cambiamenti nel cervello dopo la morte, non erano predittive della specifica diagnosi neuropatologia.
In 6 casi l'afasia era non fluente.
Come nei nostri casi, i rapporti neuropatologici annotavano una specifica atrofia asimmetrica dell'emisfero sinistro in relazione al destro:diffuse in 4 casi e localmente diversi nelle regioni frontali o temporali in 10.
In uno di questi casi, l'atrofia frontale sinistra era associata con l'atrofia focale del lobo parietale superiore sinistro (10). In 2 casi aggiunti, le asimmetrie osservate erano microscopiche. In un paziente con AD il conteggio delle placche neuritiche nella corteccia parietale sinistra superava quelle sulla destra (1).
Nel secondo caso, il quale era libero da atrofia focale o generalizzata, l'esame microscopico identificò un cambiamento spongiforme focale limitato al giro frontale inferiore sinistro (16). Questa è la sola istanza nella quale un processo patologico microscopico era definitivamente confinato in una singola regione cerebrale.
Logorazione muscolare e diffuse fascicolazioni accompagnavano l'afasia progressiva di questo paziente.
Questo caso è di interesse relativo alla demenza non-AD,descriveva principalmente in questa differenza tra pazienti, che aveva anche una malattia dei neuroni motori (34,36).
11 pazienti, incluso l'attuale paziente, dimostravano definiti segni neurologici nel lato destro: ipestesia, mioclono, arti insensibili, emiparkinsonismo, emiparesi, e risposta del muscolo plantare estensore. 9 di questi casi avevano un'atrofia focale o generalizzata dell'emisfero sinistro.
Cambiamenti cognitivi e comportamentali caratterizzavano la fase tardiva della malattia in tutti i casi.
Dei mediamente gravi fallimenti cognitivi si svilupparono in tutti ma in 6 pazienti durante l'ultimo anno di vita. Questo declino cognitivo senza documentazione mostrava tardive scene di cambiamenti di personalità, labilità emotiva, e apatia con perdita di intuizione (10,18-20). La revisione di questi casi suggerisce che le caratteristiche cliniche si rispecchiano spesso nel modello del danneggiamento e della disfunzione focale o emisferica del cervello.
Questa relazione è supportata da un rapporto globale che esaminava l'atrofia del cervello e i cambiamenti funzionali nelle regioni nei 16 pazienti con afasia progressiva.
Di questi pazienti, 8 avevano tutti una (atrofia) focale del lato sinistro o una atrofia emisferica da una valutazione tomografica e paragonabili riduzioni nel flusso del sangue cerebrale sulla sinistra,(mostrata) da una tomografia a singola emissione di fotoni.
3 pazienti esaminati dopo morti mostravano cambiamenti neuropatologici non specifici, nei quali in 2 c'erano più differenze sulla sinistra (18).
Le relazioni cliniche-funzionali erano anche state indagate con la tomografia ad emissione di positroni studiate nei pazienti con afasia progressiva. Si abbassa l'uso del glucosio nell'emisfero sinistro, di solito nelle regioni frontotemporali e anteriori temporali sinistre, correlate con i disordini del linguaggio non fluente (3,41-43).
Tra gli studi clinici e dopo la morte, si identificava un'eterogeneità nella sindrome PPA.
I casi qui riportati, i quali manifestano più delle classiche caratteristiche istopatologiche della demenza mancanta l'istologia cognitiva e le sue varianti nella neocorteccia, ampliano lo spettro del cambiamento neuropatologico associato con questi disordini.
Il concetto di PPA formulato da Mesulam e osservato molto più avanti in questo secolo da Pick e Rosenfeld merita ulteriori attenzioni e studi.
(supportato in parte da New Britain General Hospital Auxiliary Research Fund)